mercoledì 21 gennaio 2015

We see that now and I paid my price, but that ain't gonna happen twice.

Greenfield, Oak Town, 2517


Il tonfo ovattato della porta che si chiude alle sue spalle suona lontano.
Si è portato via la bottiglia mezza vuota ma non lo zippo verniciato di blu; Jordan ci sta giocherellando da quando è uscito dalla stanza della bettola di Muller, senza voltarsi, incespicando nell'alcol e nei sensi di colpa.
L'ha visto il segno all'anulare sinistro - dove, secondo le leggende, una minuscola vena arriva dritta al cuore. Ce le ha avute addosso, quelle mani, e non ha sentito nulla - una sensazione talmente definitiva da sembrarle che si stesse muovendo sotto la pelle, contro le ossa.
Lo sguardo è fisso sul soffitto, sdraiata supina in quel letto stropicciato che sa ancora di loro.
Gli occhi azzurri di Drake Russell somigliano tanto a quelli di Tom - si era ritrovata a pensare -, Tom di un passato lontano, di lanterne, aria salmastra e sorrisi tranquilli.
Però quello sguardo, nel buio della stanza - una lapidazione di pietre scheggiate, disperate, non diverse da quelle che tagliano dentro le sue costole ogni volta che pensa di respirare la sua stessa aria - l'aveva ricambiato senza esitazioni. Non aveva abbassato gli occhi neanche di riflesso, mentre lui si levava i vestiti e si stordiva di alcol - quasi avesse bisogno di un'anestesia, per non pensare a cosa aveva appena acconsentito.
Uno scambio equo - o forse no.
La capacità di mantenere una promessa è sempre più rara, questo Jordan lo sa bene, e affondare le unghie nella schiena di Russell le ha dato la prova - dannatamente reale - che esistono ancora persone come lei.
Quasi le scommesse con se stessi non siano le uniche in cui è buona regola non barare - l'avversario animato da un commovente sentimento di dovere, i termini dell'accordo che assumono la consistenza ferrea delle scadenza necessarie.
Barare col mazzo in un solitario - per quelli come loro - non è neanche da prendere in considerazione.
Un accordo è un accordo, del resto, ma mentre accende per la ventesima volta lo zippo, grattandosi il pollice - il pacchetto di Engine dimenticato sul cuscino - si chiede silenziosamente quale prezzo ha pagato davvero lo sceriffo - « Quando l'avrò capito, te lo verrò a dire. » - per percorrere la scorciatoia più breve - direttamente tra le sue cosce, fino a che il bisogno non era diventato pace.
Russell avrebbe dovuto saperlo - si ripete lei - che se ti ostini a vincere, ti ricorderai solo la dannata, unica volta in cui perdi.

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